Cos’è la tutela del suolo e delle acque: un quadro normativo
La tutela del suolo, e più in generale la salvaguardia dell’ambiente, rientra tra le tematiche di grande attualità e, in quanto tale, ha acquisito un’importanza sempre maggiore all’interno dell’ordinamento giuridico nazionale e comunitario.
Alla luce di una situazione ambientale alquanto drammatica, che affligge l’intero pianeta a vari livelli e che causa catastrofi e fenomeni naturali disastrosi, si rendono impellenti interventi concreti e capillari rivolti a salvaguardare la salute della nostra amata Terra.
Smaltimento dei rifiuti, emissione di idrocarburi e sostanze altamente inquinanti nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo, un consumismo frenetico e la distruzione di migliaia di ettari di terreni finalizzata a fare spazio ai centri urbani sono alcune delle cause che hanno portato il pianeta a una condizione di salute estremamente precaria.
Nel corso del tempo la situazione è peggiorata progressivamente al punto che la normativa internazionale ha dovuto adeguarsi, di volta in volta, alle nuove e via via più impellenti urgenze ed esigenze.
La salvaguardia dell’ambiente è stata interessata da innumerevoli modifiche normative; in questa sede ci focalizzereno in particolare sulle norme sulla tutela del suolo e delle acque.
Codice dell’Ambiente: normativa sulla difesa del suolo e delle acque
La normativa che oggi disciplina la tutela del suolo e delle acque è contenuta all’interno del Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 (e successive modifiche: D.Lgs. n. 21 del 2018, Legge n. 205 del 27 dicembre 2017, Legge n. 167 del 20 novembre del 2017) recante le norme in materia ambientale.
Quello che viene definito Codice dell’Ambiente è suddiviso in 6 parti di cui riportiamo di seguito il contenuto:
- Parte I: Disposizioni comuni e principi generali
- Parte II: Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC)
- Parte III: Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche
- Parte IV: Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati
- Parte V: Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera
Parte V bis: Disposizioni per particolari installazioni - Parte VI: Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente
Parte VI bis: Disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale
La sezione che analizzeremo nel dettaglio nel corso di questo articolo è la terza, la cui struttura disciplina le seguenti aree tematiche:
Sezione I – Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione
Sezione II – Tutela delle acque dall’inquinamento
Sezione III – Gestione delle risorse idriche
Sezione IV – Disposizioni transitorie e finali
Analizziamole nel dettaglio, una per una.
Sezione 1
All’interno della sezione I sono contenute le disposizioni volte ad assicurare: la tutela e il risanamento di suolo e sottosuolo; il risanamento idrogeologico attraverso attività di prevenzione, di messa in sicurezza di situazioni a rischio e di lotta alla desertificazione.
La finalità è perseguita attraverso l’operatività della Pubblica Amministrazione, preposta a svolgere attività di programmazione, pianificazione e gestione degli interventi, in conformità delle disposizioni contenute all’interno della sezione 1.
Sezione 2
La sezione II disciplina la tutela delle acque, superficiali, marine e sotterranee.
Gli obiettivi cui tende la normativa sono la prevenzione dell’inquinamento, il risanamento dei corpi idrici inquinati, il miglioramento dello stato delle acque, l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche, il mantenimento della capacità di autodepurazione dei corpi idirici, la mitigazione delle conseguenze delle inondazioni e della siccità, la protezione dello stato degli ecosistemi acquatici e terrestri dal punto di vista del fabbisogno idrico.
Sezione 3
La sezione III contiene le norme che disciplinano la gestione delle risorse idriche e del servizio idrico integrato per i profili che intervengono nella tutela dell’ambiente.
Nell’ambito della stessa sezione figura la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni del servizio idrico integrato con indicazione delle funzioni fondamentali di comuni, province e città.
Un piccolo approfondimento: per servizio idrico integrato si intende l’insieme dei servizi pubblici che si occupa di ‘captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili di fognatura e di depurazione delle acque reflue’.
Secondo le disposizioni il servizio deve essere gestito seguendo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.
Come specializzarsi in diritto ambientale
La tutela dell’ambiente è una tematica intorno alla quale cresce l’interesse pubblico; a livello mondiale organizzazioni e organi competenti si impegnano quotidianamente in attività concrete e campagne di sensibilizzazione finalizzate ad arginare quella che ormai è diventata una problematica, piuttosto seria, da arginare.
Per i profili specializzati, in possesso di competenze che indirettamente o direttamente afferiscono alla tutela ambientale, si aprono buone opportunità occupazionali, sia a livello nazionale che internazionale.
Dal momento che in questo post abbiamo scelto di focalizzarci sull’aspetto giurisdizionale/normativo della materia, analizzaremo nel corso del paragrafo la possibilità di specializzarsi in diritto dell’ambiente.
In particolare segnaliamo, a quanti desiderano approfondire le competenze in merito, il master in ‘Diritto Ambientale e Tutela del Territorio’ erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso post-laurea di II livello, afferente alla facoltà di Giurisprudenza, il cui obiettivo è la formazione di figure professionali esperte in diritto ambientale nazionale e in tutela ambientale a livello europeo.
Il percorso di studio mira a fornire gli strumenti e le conoscenze necessarie operare con professionalità nell’ambito della tutela del territorio e più in particolare nei settori che afferiscono alle problematiche inerenti la salvaguardia del suolo, delle acque e del paesaggio.
Il master rivolge un’attenzione particolare allo sviluppo sostenibile e alle energie rinnovabili.
Diamo un’occhiata ai 7 moduli inclusi nel programma del corso e agli argomenti oggetto di approfondimento:
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I principi del diritto ambientale
Nozione di ambiente nel diritto comunitario, internazionale e costituzionale; il codice dell’ambiente; il danno ambientale; l’informazione e il diritto di accesso in materia ambientale. -
I procedimenti amministrativi in materia ambientale
VIA (valutazione di impatto ambientale); VAS (valutazione ambientale strategica); AIA (autorizzazione integrata ambientale); strumenti di pianificazione ambientale. -
Rifiuti
Disciplina dei rifiuti; mobili frontiere della definizione di rifiuto; modelli organizzativi del ciclo integrato dei rifiuti; bonifica dei siti contaminati; responsabilità per abbandono dei rifiuti. -
Energia
Fonti di produzione energetica; energie rinnovabili; certificati verdi e certificati bianchi. -
Tutela dell’acqua, dell’aria e del suolo
L’acqua come oggetto di tutela nazionale e sovranazionale; mutamento di prospettiva nella tutela delle acque; acque superficiali e sotterranee; strumenti di tutela delle acque; tutela del suolo; lotta all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici; il difficile connubio tra la tutela dell’aria e lo sviluppo economico; struttura dei procedimenti in materia di tutela dell’aria. -
Responsabilità per danno ambientale
Ricognizione sul dato normativo; risarcimento tra prevenzione, precauzione e rispristino; il principio di ‘chi inquina paga’ (colpa e responsabilità oggettiva); determinazione del danno e liquidazione. -
Tutela del mare e aree naturali protette
Diritto Internazionale per la tutela del mare; L’europa a salvaguardia della biodiversità; tutela delle biodiversità e delle aree naturali protette; il difficile equilibrio tra le attività produttive e la salvaguardia dell’ambiente marino.
La struttura didattica si rivolge sia ai giovani neo-laureati che desiderano diventare esperti in diritto ambientale e sia agli operatori già attivi nel settore che intendono riqualificare le proprie competenze.
Il programma risponde perfettamente anche alle esigenze di specializzazione dei dipendenti delle Forze Armate e della Pubblica Amministrazione.
Il percorso di studio prevede un costo di 1.500,00 euro, da corrispondere in 2 rate di pari importo.
Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, per gli avvocati iscritti all’Ordine e per i lureati presso l’Unicusano è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.300,00 euro, da versare in due rate.
Per ulteriori informazioni sul master Unicusano ti invitiamo a compilare il modulo online che trovi cliccando qui!