Lavorare nello sport come ‘psicologo sportivo’: la formazione
E’ il sogno di tantissimi giovani: lavorare nello sport come allenatore, istruttore, manager, personal trainer, arbitro, agente, addetto stampa, nutrizionista, fisioterapista, massaggiatore, e chi più ne ha più ne metta.
Recentemente si è affacciata sul panorama professionale sportivo italiano una nuova figura: lo psicologo sportivo. Nel nostro paese si tratta di un profilo ancora emergente, ma che offre interessanti e promettenti prospettive occupazionali.
Basti pensare che in altri paesi, d’Europa e del mondo, è diventata una professionalità indispensabile in qualsiasi contesto sportivo, sia agonistico che amatoriale.
In Italia non è prevista alcuna abilitazione per l’esercizio della professione, né tantomeno esistono albi a cui iscriversi.
Esiste tuttavia l’AIPS (Associazione Italiana Psicologia dello Sport e dell’Esercizio) un’associazione senza scopo di lucro che rappresenta il punto di riferimento per chiunque desideri diventare uno psicologo dello sport.
Come diventare psicologo sportivo
Le professioni nel mondo dello sport sono pressoché infinite; per ognuna è richiesta una formazione specifica. In particolar modo, chi si occupa di psicologia sportiva opera in un ambito piuttosto delicato e non può quindi assolutamente prescindere da un bagaglio di competenze estremamente approfondito e aggiornato.
Abitualmente lo psicologo dello sport ha conseguito una laurea in psicologia e successivamente si è specializzato ulteriormente nella materia con un corso o un master post-laurea.
Lo strumento idoneo a garantirti la giusta preparazione ed esperienza professionale è identificabile nel master in Psicologia dello Sport – sperimentazione attiva di tecniche psicomotorie applicate allo sport, attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un percorso post-laurea di primo livello, afferente alla facoltà di Psicologia, che mira a fornire competenze applicabili fin da subito in un contesto operativo.
Al conseguimento del diploma i corsisti avranno sviluppato le capacità necessarie per progettare modelli di intervento adatti alle diverse caratteristiche ed esigenze degli atleti, professionisti e sportivi amatoriali; il tutto attraverso un approccio multidisciplinare che includa elementi di psicologia, medicina, nutrizione, fisioterapia e scienze motorie.
Ecco nel dettaglio il piano didattico:
- Psicologia dello sviluppo e attività sportiva
- Sport individuale sport di gruppo
- L’allenamento dello sportivo
- Le abilità mentali dell’atleta
- L’allenamento psicofisico
- Educazione alla salute
Per rendere il percorso formativo ulteriormente professionalizzante, nell’ambito del master sono stati inseriti laboratori ed esercitazioni facoltativi, incentrati sui principi e sulle tecniche psicomotorie applicate allo sport.
Offerte di lavoro in ambito sportivo
Eccoci giunti nella sezione più interessante e concreta del nostro post, quella in cui si parla di lavoro.
Un esperto in psicologia sportiva ha la possibilità di trovare impiego presso differenti contesti lavorativi.
Il suo ruolo è particolarmente richiesto in: enti, federazioni, scuole calcio della Figc, società sportive dilettantistiche e professionistiche, circoli sportivi e scuole.
Può inoltre contribuire allo sviluppo di politiche di promozione dello sport e allo stesso tempo può intervenire nella formazione professionale di allenatori, istruttori, arbitri, dei membri dello staff dirigenziale e in generale di tutta la società sportiva.
Per ulteriori informazioni sul master in psicologia sportiva non esitare a contattarci attraverso il form online che trovi cliccando qui!