Cos’è il tasso di interesse in economia?

In economia chi presta denaro ha diritto a conseguire un profitto, ovvero una remunerazione che viene espressa in termini percentuali e che identifica il tasso di interesse.

Per quanto si tratti di un concetto piuttosto semplice spesso si aggancia a tecnicismi complessi e ad acronimi incomprensibili che generano confusione e rendono difficile la gestione di risparmi e investimenti.

Al fine di consentire una maggiore comprensione delle dinamiche che regolano il mondo finanziario, abbiamo realizzato una guida pratica che intende fornire una panoramica generale del concetto di interesse e di tutto ciò che concerne la definizione del tasso percentuale e le relative applicazioni.

Definizione di tasso di interesse

Per iniziare a familiarizzare con il concetto e capire cos’è il tasso di interesse prendiamo in esame la definizione presente sul sito Wikipedia, la cui parte iniziale è riportata di seguito:

“In economia, il tasso (o saggio) di interesse effettivo rappresenta la percentuale dell’interesse su un prestito e l’importo della remunerazione spettante al prestatore.
Viene espresso come una percentuale per un dato periodo di tempo e indica quanta parte della somma prestata debba essere corrisposta come interesse al termine del tempo considerato o, da un altro punto di vista, indica il costo del denaro.”

In pratica, nell’ambito dell’erogazione di un prestito a medio, breve o lungo termine, chi riceve denaro in prestito, ovvero colui che è chiamato debitore, si assume l’impegno di restituire una somma maggiore rispetto a quella ricevuta.
La differenza tra la somma ricevuta e la somma restituita rappresenta l’interesse.

La maggiorazione viene solitamente calcolata in percentuale sulla somma iniziale prestata, salvo disposizioni differenti che vedremo di seguito.
La percentuale costituisce pertanto il tasso di interesse.

Detto in altre parole il tasso indica il valore dell’interesse che viene applicato a un prestito; è la remunerazione spettante al creditore, ossia a colui il quale ha concesso il finanziamento.

Generalmente, quando si parla di interesse il concetto viene associato a un costo per il debitore; in realtà dal punto di vista del risparmiatore/investitore esso rappresenta un vantaggio, ovvero un profitto derivante da un investimento.

Dal punto di vista del regime di capitalizzazione degli interessi il tasso può essere semplice oppure composto.

L’interesse semplice scaturisce dal calcolo della percentuale effettuato sull’importo del prestito originale, per cui risulta proporzionale al tempo e al capitale iniziale.

L’interesse composto scatuirsce dal calcolo della percentuale effettuato sul capitale prestato maggiorato della somma di interesse maturata nel corso della durata del prestito.
In questo caso quindi l’interesse anziché essere pagato o riscosso viene aggiunto al capitale iniziale che lo ha generato.

Le tipologie

I tassi di interesse, ovvero le percentuali che esprimono il costo del denaro, variano in base ad una serie di fattori: la moneta alla quale fanno riferimento, la solvibilità del debitore, la durata del prestito.

In base al parametro remunerativo cui fa riferimento un tasso può essere:

  • Fisso: definito al momento della stipula del prestito; non subisce variazioni fino alla scadenza.
  • Variabile: cambia al variare del tasso base cui fa riferimento per cui può subire fluttuazioni al rialzo o al ribasso.
  • Misto: scaturisce da una combinazione tra il fisso e il variabile.

L’interesse bancario

I tassi di interesse possono essere applicati a varie tipologie di operazioni finanziarie; tra le più comuni i mutui, i prodotti di risparmio (es. Conti correnti) e gli investimenti.

La percentuale di interesse varia a seconda dello strumento finanziario e dell’operatore economico.

Esiste tuttavia un indicatore generale, ovvero un tasso di riferimento che deve essere preso in considerazione come parametro per la definizione delle percentuali da applicare alle operazioni finanziarie.
Si tratta del tasso della BCE (Banca Centrale Europea) che determina il costo del denaro in un determinato momento tenendo in considerazione l’andamento dell’economia.

Per capire meglio il concetto. Se l’economia attraversa un periodo di stasi il tasso ‘regolatore’ viene abbassato per stimolare gli investimenti e incentivare la circolazione della liquidità; viene invece alzato nei casi in cui è necessario evitare l’inflazione, che potrebbe scaturire da un’economia accelerata.

L’interesse bancario può essere:

  1. Attivo: tasso di interesse che la banca corrisponde al risparmiatore per aver ricevuto parte della sua  liquidità
  2. Passivo: tasso di interesse che il cliente della banca è tenuto a corrispondere all’istituto di credito per aver stipulato un contratto di mutuo o di prestito.
    Gli interessi passivi vengono identificati con gli acronimi di TAN e TAEG.

TAN

L’acronimo TAN identifica il Tasso Annuo Nominale.
Esso identifica la differenza, espressa in percentuale, tra l’importo ricevuto e quello rimborsato, nell’arco temporale di un anno.

Non comprende le eventuali spese.

TAEG

L’acronimo TAEG identifica il Tasso Annuo Effettivo Globale.

Esso identifica la reale differenza tra l’importo ricevuto e quello da versare al creditore.

In altre parole si tratta di una percentuale che include sia il TAN che tutte le spese afferenti l’operazione, come ad esempio le commissioni, le spese di istruttoria e l’assicurazione.

I tassi bancari europei

Oltre al tasso della BCE esistono altri tassi che fanno riferimento al mondo delle banche.

Di seguito una breve panoramica delle percentuali da tenere in considerazione nel momento in cui si decide di procedere con l’apertura di un mutuo o con la richiesta di un prestito.

Euribor

Acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, l’Euribor è il parametro medio applicato alle transazioni tra le banche europee.
Esso fa riferimento agli scambi di liquidità tra banche per cui influenza il costo del denaro dei vari istituti e di conseguenza anche lo spread relativo ai mutui a tasso variabile.

IRS (Euris)

Acronimo di Interest Rate Swap, l’IRS identifica il tasso medio applicato dalle principali banche europee per la stipula dello swap a copertura del rischio.

Rappresenta la base per il calcolo degli interessi sui mutui per cui rappresenta un riferimento importante nei mutui a tasso fisso.

Eonia

Acronimo di Euro Overnight Index Average, l’Eonia è il corrispondente dell’Euribor, ovvero il tasso di interesse medio applicato ai prestiti della durata di un giorno (una notte).

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Lavorare nel settore finanziario

Banche, assicurazioni e intermediazione finanziaria rappresentano gli ambiti nei quali con maggiore frequenza viene applicato il concetto di interesse.

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