Le 5 competenze che i datori di lavoro cercano in un candidato

Se sei alla ricerca del tuo primo impiego o stai meditando di cambiare lavoro, è bene che tu conosca le 5 competenze che i datori di lavoro cercano in un candidato.

In questa guida dell’Università Telematica Niccolò Cusano di Cagliari troverai alcuni consigli su come imparare a riconoscere le abilità professionali che i datori di lavoro o i recruiter cercano nel mercato del lavoro.

Una volta completato il ciclo di studi, lo step successivo di ogni persona è l’inserimento nel mercato del lavoro. Al giorno d’oggi questo ambito si presenta saturo e in crisi.

Trovare un lavoro adeguato alle proprie esigenze, però, è sempre possibile. L’importante è avere le giuste competenze e specializzazioni acquisite all’Università (e con i corsi post-lauream).

Inoltre, anche accumulare esperienze professionali, oltre che formative, può fare la differenza: ecco perché spesso è utile frequentare stage e tirocini.

Ma entriamo ora nello specifico e vediamo da vicino quali sono le competenze che i datori di lavoro cercano.

Le 5 competenze che i datori di lavoro cercano in un candidato

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Credits immagine: DepositPhoto.com/Autore imtmphoto

Quando sei alla ricerca di un lavoro è normale che tu ti chieda cosa cercano i recruiter e cosa si aspettano di trovare nel candidato ideale.

Non esistono, ovviamente, competenze universali o regole generali valide per tutti gli ambiti lavorativi. Molto dipende dal tipo di attività da svolgere e dal background formativo del candidato.

Vi sono, però, alcune cosiddette “skill” che sono trasversali e si adattano a quasi tutti i settori professionali. Vediamo quali sono.

Doti comunicative

Una delle principali competenze che i datori di lavoro cercano in un candidato è una buona comunicazione. Infatti, abili capacità comunicative permetteranno al candidato di rappresentare l’azienda nel migliore dei modi in qualsiasi contesto.

È molto importante, inoltre, comunicare efficacemente con colleghi, capi e clienti al fine di evitare malintesi e rallentamenti nel flusso di lavoro.

Essere abili comunicatori include anche la predisposizione all’ascolto, la conversazione, la scrittura e il linguaggio del corpo.

Queste doti non solo permettono di comunicare al meglio le tue idee, ma possono rappresentare uno strumento utile per un avanzamento di carriera.

Abilità nel lavoro di squadra

Il lavoro di squadra è una delle abilità più apprezzate da tutti i recruiter. Indipendentemente dal settore e dal tipo di impiego che svolgi, è molto probabile che tu debba lavorare quotidianamente con altre persone.

Dunque, sapersi rapportare con i propri colleghi, confrontandosi e condividendo idee, collaborando su progetti, lavorare insieme cercando di andare d’accordo con tutti rappresenta un elemento di forza di un candidato.

I datori di lavoro, infatti, prediligono caratteri che favoriscano l’armonia e la creazione di ambienti produttivi che rispettino gli equilibri aziendali.

Capacità di iniziativa e di problem solving

La capacità di problem solving è una qualità che sta molto a cuore ai recruiter. Infatti, sempre più spesso i datori di lavoro cercano persone capaci di trovare soluzioni e di reagire prontamente di fronte ad una problematica.

In senso più ampio, per problem solving si intende non solo la capacità di trovare la soluzione ad un problema, ma anche la capacità di riuscire ad affrontare e gestire comunque una situazione di crisi o di emergenza.

Inoltre, i recruiter sono sempre più alla ricerca di risorse in grado di applicare a situazioni nuove l’esperienza e la conoscenza maturate nelle proprie esperienze lavorative passate.

Capacità di organizzazione e di gestione del tempo

Essere organizzati, molto spesso, è sinonimo di efficienza e di ottimale gestione del tempo. È per questo motivo che i recruiter puntano molto su questa competenza.

Riuscire a portare a termine un progetto o un’attività dipende dalle tue capacità organizzative. Riuscire a pianificare il tutto nel migliore dei modi è fondamentale per realizzare quanto ti viene richiesto.

Avere una buona capacità organizzativa significa anche saper gestire il flusso di lavoro e il tempo necessario per raggiungere i risultati prefissati.

Soltanto in questo modo saprai individuare i punti deboli di un lavoro e dedicare più tempo ad essi, cercando di migliorare ciò che non va bene ed evitando di investire risorse ed energie in attività che non richiedono un grande intervento.

All’interno di un contesto organizzato, per valutare le tue prestazioni, l’azienda analizzerà anche quanto spesso partecipi alle riunioni e quanto sei puntuale.

Capacità di pensare fuori dagli schemi

In un mondo in continua evoluzione e che cambia molto velocemente, essere in grado di adattarsi trovando sempre nuove soluzioni, soprattutto originali, è una dote molto apprezzata anche dai recruiter di ogni settore lavorativo.

Dunque, essere creativi e pensare fuori dagli schemi è un valore aggiunto all’interno di un team di lavoro e rientra tra le competenze che i datori di lavoro cercano.

Questa abilità, infatti, permette un continuo miglioramento ed aggiornamento di tutte quelle attività che, con il passare del tempo, rischiano di diventare obsolete.

Cosa cercano i recruiter? Competenze di lavoro hard e soft

Fin qui abbiamo visto come le imprese o le realtà professionali ricerchino determinate skill, ovvero competenze, cosiddette hard, ossia competenze quantificabili e misurabili.

Ad esempio, sono hard skills le competenze tecniche e scientifiche, linguistiche e informatiche. In sostanza, si tratta di parametri che possono essere valutati grazie a certificazioni o diciture inserite nel curriculum.

Spesso, però, per fare la differenza, è necessario disporre anche di determinate soft skills. Per soft skills si intendono quelle competenze personali più indefinite e trasversali, come le doti relazionali e quelle caratteriali.

Qualche esempio di soft skill? Eccone alcune:

  • Autonomia: capacità di gestire senza alcun supporto i compiti assegnati;
  • Flessibilità: capacità di sapersi adattare a più contesti e situazioni lavorative;
  • Gestione dello stress: attitudine a non farsi sopraffare dall’ansia e dal nervosismo;
  • Leadership: è la capacità motivare e condurre gli altri verso gli obiettivi, infondendo credibilità e fiducia.

Competenze che i datori di lavoro cercano: conclusioni

In questa guida dell’Università Telematica Niccolò Cusano di Cagliari abbiamo visto quali sono generalmente le competenze che i datori di lavoro cercano.

Detto questo, è importante avere anche un curriculum ben strutturato e un background formativo adeguato. Se pensi che il tuo cv non sia all’altezza, puoi sempre migliorarlo.

Come? Prendendo una laurea specialistica o frequentando un master, ad esempio. Per coloro che sognano di laurearsi lavorando, Unicusano mette a disposizione la propria esperienza di ateneo telematico a misura di studente.

Strumenti come la piattaforma e-learning, formule di corso innovative come il percorso Eccellenza: scopri sul sito come Unicusano assicura un percorso accademico a prova di studenti lavoratori.

In conclusione, ricorda di valorizzare sempre tutte le tue hard e soft skills, specie quelle che sono in linea con la specifica posizione per la quale ti stai candidando, cercando di far emergere le tue doti migliori.

Cerca di far colpo sul recruiter mostrando i tuoi punti di forza, ovvero quelli che ti fanno distinguere ed emergere rispetto agli altri candidati.

Ora che ti abbiamo suggerito come riuscire a farti notare attraverso candidature e colloqui di lavoro, non ti resta che metterti all’opera e provare ad agguantare la posizione lavorativa che sogni.

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